L’acqua e l’organismo umano
Circa il 70% della superficie del nostro pianeta terra è coperta d’acqua: oceani, mari, laghi, fiumi, ghiacciai. Nel sottosuolo ci sono bacini, insenature e acque che scorrono per poi riemergere sulla superficie e alimentare fiumi e mari.
Nel ciclo continuo dell’acqua il calore prodotto dall’irraggiamento del Sole sulle acque produce l’effetto dell’evaporazione; nella troposfera il vapore acqueo per le variazioni della temperatura e pressione che incontra si condensa e forma nubi che fanno ricadere l’acqua sulla terra sotto forma di pioggia, neve e grandine. Tornata al suolo l’acqua riprende a scorrere nel terreno o filtra in profondità dove alimenta falde, torrenti e corsi d’acqua sotterranei. In superficie alimenta altri fiumi, laghi, mari e oceani. Questo ciclo dell’acqua non è mai interrotto, la natura lo riproduce di continuo per mantenere la vita del sistema Terra.
Secondo il filosofo greco Talete, dal momento che si riconosce l’umidità come nutrimento d’ogni cosa, l’acqua non può essere che il primo dei nutrienti, il principio naturale della vita. Tutto nasce, vive e muore nell’acqua. Infatti, nessuno può disconoscere che senz’acqua non possono esserci industrie, produzione di alimenti e commerci. Non esiste attività umana che possa svolgersi senz’acqua.
Per Empedocle, altro filosofo antico, l’acqua è una delle quattro radici o sostanze fondamentali dell’universo (le altre sono la terra, l’aria e la luce) e si combina in ogni cosa; è il “principio primo”, quello generativo.
L’uomo dunque nasce, si forma, vive, opera e si mantiene con l’acqua. La luce e il calore del Sole forniscono energia alla vita, ma senza acqua niente è possibile.
Dall’associazione dei quattro elementi universali (aria, acqua, terra, fuoco) con la qualità costitutiva dei corpi (caldo-freddo, solido-fluido) nasce la teoria umorale che ha orientato la fisiologia in medicina e dunque anche la prevenzione e cura della malattia fino alla scoperta dei grandi farmaci. Dagli albori della medicina fino ai primissimi decenni del secolo scorso, il mondo intero si è servito del potere terapeutico dell’acqua. Ancora oggi nelle terapie naturali non convenzionali, la buona salute risponde all’equilibrio dei quattro umori dove l’acqua condiziona l’intera pratica curativa.
Chiunque si allontana dai sistemi standardizzati, sbrigativi, artificiali e impersonali, impiegando l’idroterapia e la fangoterapia può facilmente constatare gli effetti straordinari che producono gli elementi naturali nel ripristino dello squilibrio umorale.
Gli organismi viventi sono fatti di acqua. Il corpo del bimbo appena nato ne possiede circa il 90%, l’anziano il 60 per cento. L’acqua è energia presente ovunque. Nell’organismo umano l’acqua caratterizza ogni tessuto e cellula, regola i processi chimici, trasporta micronutrienti e inquinanti, scioglie e amalgama, depura e disintossica; influisce sulla mente, sull’umore e sui sentimenti.
La condizione dei liquidi che circolano all’interno e all’esterno delle cellule del corpo indica lo stato di salute. Quando il mantenimento di questo ambiente è normale, stabile o costante, si ha la condizione di equilibrio, ossia la salute; al contrario la malattia.
L’unità di misura che definisce la condizione dell’ambiente interno corporeo è il grado di acidità o di alcalinità (pH). Il valore di 7,4 è ritenuto l’indice della migliore qualità del sangue e quindi anche di salute dell’organismo. Il sangue arterioso e i tessuti devono dunque possedere una condizione tendenzialmente alcalina.
Interessante è rilevare che l’attività dell’organismo si caratterizza durante il giorno con l’apporto di alimenti che inevitabilmente favoriscono l’acidosi dei tessuti. Durante la notte avviene il contrario: i tessuti si alcalinizzano a scapito dell’acidità del sangue. Dunque, nelle ore della notte, durante il digiuno fisiologico, l’organismo si depura.
La macrobiotica sviluppa questo concetto in altro modo. Il giorno essendo più ricco di luce e calore è yang (forza espansiva); la notte, buia e fredda, è yin (forza di concentrazione). In Natura, come si sa, qualsiasi cosa è influenzata da energie opposte, nel caso specifico yin e yang. Pertanto, l’equilibrio corporeo dipende dal prevalere o meno di una o dell’altra.
Nella sostanza i due concetti (acido-basico e yin-yang) pur essendo simili differiscono nella costruzione se si tiene conto dell’effetto acqua.
In Occidente l’acqua è considerata importante perché dilava, collabora nelle reazioni chimiche, scioglie e unisce le sostanze. In medicina e in tutta la nostra cultura occidentale l’acqua è un elemento fondamentale per la vita. I medici raccomandano a tutti, giovani e anziani, di bere acqua durante il giorno lontano dai pasti; bere fuori pasto perché il passaggio dell’acqua nel circolo sanguigno è più rapido e viene meglio utilizzata dall’organismo per i suoi fabbisogni. La macrobiotica invece considerando l’acqua una forza troppo espansiva, difficile da contrastare, pone le sue limitazioni.
L’acqua nell’organismo umano alimenta i diversi sistemi corporei. La minima quantità utilizzata dalle reni per compiere il loro lavoro è di circa 300-400 ml, una quantità d’acqua uguale a quella espulsa giornalmente con le urine. Mediamente il soggetto che svolge un’attività fisica normale e in condizione di temperatura ambiente normale, elimina giornalmente due litri e mezzo circa d’acqua. Certamente la qualità della dieta e della salute in generale influiscono sull’entrata e uscita dei liquidi dal corpo. Per chiarire il caso: una dieta ricca di carboidrati può esser causa di ritenzione idrica che si dimostra nel tempo con l’aumento di peso e la necessità di bere durante e dopo i pasti. Lo stesso intestino crasso, sempre avido d’acqua, influenza la necessità di bere per evitare la condizione di stipsi. Nel caso invece di dieta ricca di proteine si riscontra una perdita di peso e un sovraccarico del lavoro di filtrazione e di eliminazione renale (urea, acido urico e creatinina) che procura stipsi.
Questi sono casi in cui è conveniente bere a piccoli sorsi in modo continuo e costante durante l’intera giornata.
Esempio di bilancio idrico:
Entrata (2400 ml):
Liquidi ingeriti 1500 ml + Acqua negli alimenti 700 ml + Acqua endogena 200 ml
Uscita(2400 ml):
Urina 1400 ml + Aria espirata 350 ml + Pelle diffusione 350 + Sudorazione 100 ml + Feci 200 ml
La salute attraverso l’acqua
La disciplina idroterapica ha avuto il suo grande splendore in Italia e nel mondo nell‘800 poco prima della scoperta delle grandi medicine. Tra i maggiori protagonisti di questo straordinario periodo sono stati: Vincent Priessnitz (1799-1851), Sebastian Kneipp (1821-1897), Luis Khune (1835-1901), Alexander Salmanoff (1875- 1964).
Tutti gli equilibri corporei (acido-basico, idrico, circolatorio, termico, nervoso, metabolico, ecc.) sono condizionati dalla presenza d’acqua. Attraverso l’acqua è possibile dunque ridare salute all’organismo quando è debilitato o ammalato.
Le azioni biologiche prodotte dall’acqua sono molteplici e dipendono dai diversi fattori che caratterizzano l’applicazione:
– la temperatura dell’acqua e del corpo ricevente (applicazioni deboli o molto deboli, forti o molto forti); e
– condizioni dell’ambiente dove avvengono le applicazioni.
Le azioni e reazioni prodotte dall’acqua possono essere di tipo vaso-costrittivo, dilatante, d’osmosi, dissolvente, disintossicante o decongestionante. Quest’insieme di osservanze, caratteristiche, modi applicativi ed effetti prodotti sono le basi su cui poggia l’idroterapia, ossia l’arte di curare la salute con l’acqua.
Con le tecniche idroterapiche s’interviene sul corpo (parziale o totale) mediante strofinamenti, abluzioni, compresse, involti, bagni, con acque a temperature diverse, raramente calda o vapore.
Esempi di applicazione d’acqua:
a) Con le applicazioni d’acqua fredda le reazioni prodotte sono:
– riduzione della sensibilità cutanea;
– contrazione della muscolatura;
– diminuzione del ritmo cardiaco,
– aumento della pressione del sangue.
Con il cessare dello stimolo avvengono effetti di ristabilimento:
– vasodilatazione periferica;
– aumento della sensibilità tattile e del dolore;
– accelerazione del respiro;
– iperattività renale;
– aumento delle secrezioni;
– aumento della motilità del tubo digerente.
b) Con le applicazioni d’acqua calda le reazioni che si producono sono:
– aumento delle pulsazioni;
– diminuzione della pressione del sangue;
– diminuzione della sensibilità della pelle;
– riduzione della sensibilità neuromuscolare;
– riduzione delle secrezioni ormonali;
– stimolazione del sistema nervoso parasimpatico.
Con le applicazioni molto calde di lunga durata si possono generare un aumento dell’effetto rilassante e spasmi muscolari.
Il mare nostro
Il liquido interstiziale e il plasma del corpo umano lasciano pensare a un piccolo mare in noi dal quale ogni nostra cellula si nutre e conserva i suoi equilibri.
René Quinton, fisiologo e scienziato francese – nel libro L’acqua di mare, ambiente organico ha descritto la composizione dei liquidi organici e la loro analogia con l’acqua di mare. Infatti, tutti gli elementi interni al corpo umano sono presenti nell’acqua di mare in simili proporzioni e la composizione della soluzione acquosa circolante tra le cellule dei tessuti e del liquido amniotico è simile a quella dell’acqua marina.
La straordinaria scoperta di Quinton sta nella concentrazione salina, la stessa di quando gli organismi hanno abbandonato l’ambiente marino durante l’evoluzione.
La scoperta di René Quinton ha interessato subito il mondo della medicina dimostrandosi utile nella cura delle malattie. L’acqua di mare raccolta secondo le indicazioni del fisiologo francese e conosciuta come plasma di Quinton, è proposta in fiale o polvere in due diverse concentrazioni.
La concentrazione isotonica contiene minerali e oligoelementi uguali al plasma umano ed è quella normalmente impiegata mentre l’altra ipertonica è destinata ad altri scopi poiché la concentrazione delle sostanze è tre volte maggiore.
L’azione curativa del plasma marino intervenendo essenzialmente sui minerali calcio, potassio e sodio, si sviluppa similmente alla regolazione acido-basica dell’organismo.
Il plasma di Quinton migliora l’attività e lo sviluppo delle cellule rigenerando l’intero organismo; ha proprietà antisettiche e cicatrizzanti (tre cucchiai di plasma Q in un litro d’acqua).
L’impiego più frequente della concentrazione isotonica Q è nelle sinusiti, raffreddori e riniti ostruttive mediante lavaggi o nebulizzazioni e nella disinfezione di piaghe o ferite, ma è anche impiegata nelle gastroenteriti, anemia, gravidanza, psoriasi, allergie e altro.
Acqua e religione
Per le religioni l’acqua da sempre è rappresentata come lavacro, ossia lavaggio o bagno di purificazione dell’anima, un significato simbolico di sacralità, di rinnovamento morale e spirituale.
Nel tempo antico i templi e i luoghi di culto venivano eretti nelle vicinanze di sorgenti o corsi d’acqua lasciando pensare a qualcosa di misterioso o sconosciuto che poteva esserci in quelle acque. Non è dunque stravagante né deve sorprendere sentir dire che là dove sgorgano acque sorgive l’aria che si respira è diversa, che i rapporti con le genti di quei luoghi favoriscono pensieri, sentimenti e sensazioni anche diverse perché in altri modi si manifestano la socialità e la disponibilità tra le persone. Le stesse acque sembrano possedere caratteristiche diverse. Del resto, come si spiegano le popolose immersioni di indù nelle acque del Gange, l’acqua nelle moschee islamiche, il fonte battesimale nelle chiese cristiane, le concezioni che hanno dell’acqua i buddisti o che avevano gli antichi Greci, i Babilonesi, le popolazioni germaniche e quelle dell’antica Africa?
La presenza dell’acqua nelle religioni appartiene della storia umana. Nel Corano si legge: “Non vedono dunque gli empi che una volta i cieli e la terra erano una massa confusa e noi li abbiam separati e dall’acqua abbiam fatto germinare ogni cosa vivente?” (Corano, XXI, 30)
ParamahansaYogananda in Autobiografia di uno yogi, p. 84, scrive: “ Il mio maestro mi esortava sempre a meditare nei pressi di uno specchio d’acqua. Le quiete distese d’acqua richiamano la calma infinita di Dio. Come tutte le cose riflettono nell’acqua, così l’intero universo si rispecchia nel lago della Mente cosmica.” Più avanti a pagina 272 – nota 9, aggiunge: “Sappiamo che il Gange è altamente infetto. Eppure gli indù ne bevono l’acqua, vi nuotano e a quanto pare, non si ammalano.”
La Chiesa cristiana cattolica con il rito dell’acqua indica più specificamente l’ingresso nella comunità religiosa dei fedeli. Attraverso il battesimo il battezzato verrebbe illuminato con “Luce, quella vera, che illumina ogni uomo che viene al mondo” (Gv 1,9). L’immersione nell’acqua per il cristiano ha il significato della purificazione, risorgere a nuova vita con la forza dello Spirito di Dio: “Porrò in voi lo Spirito mio, e farò sì che viviate secondo i miei statuti, osservando e mettendo in pratica le mie leggi” (Ez 36-26).
In tutte le religioni il connubio tra spiritualità e acqua è molto stretto, invita a riflettere sullo Spirito di Dio che entra nell’uomo come Energia suprema, intelligente, purificatrice, Luce guida di vita, forza morale e fisica.
armidochiomento@libero.it
Altre informazioni e modi d’impiego dell’acqua si trovano nel capitolo dedicato all’acqua in: “Il libro degli elementi naturali”. Benessere e salute con Acqua, Aria, Luce, Terra.