IL VIRUS NEL CAOS

La domanda si ripete. No, non sono no vax, ma ho molto del no vax. Non voglio vaccinarmi per non collaborare a un’economia stupida, egoistica e disumana ne voglio vaccinarmi per amore di una libertà opportunista, individuale non curante dell’altro, del fare ciò che si vuole, anch’essa altrettanto egoista e disumana. Non sono neppure no vax perché penso che dentro il vaccino ci sia un diavolo con le corna pronto a distruggermi per lasciar vivere i viziosi ancor più allegramente, incuranti di tutto ciò che procura ordine e armonia sociale, civile e umana.

Disubbidire a una legge per far ciò che si vuole non è giusto perché inevitabilmente danneggia la comunità e crea semi di rivolta o comportamenti corruttori di varia natura. Non trovo neppure giusto disattendere alla norma stabilita perché penso che quella strana inoculazione possa causarmi un danno irreversibile o peggio. In verità non è strana, ma piuttosto una “oscura” inoculazione perché prodotta in modo frettoloso e confusionario. Di certo si conoscono gli effetti positivi sull’economia, infatti permette di programmare tempi e modi dello sviluppo industriale e tecnologico. Con il vax a tutti si governa meglio, tutto è più facile e sicuro. Lo dice la statistica e lo i tanti scienziati che si alternano nei mezzi d’informazione, ognuno di questi con proprie teorie e profezie, puntualmente spiegate con numeri che indicano il limite di separazione tra no vax e sì vax.

Ma la persona è davvero un numero? Un tempo era considerata un essere umano unico, irripetibile, pensante, materiale e spirituale. Chi fa la legge e i suoi amministratori e controllori lo sanno? Ogni effetto ha la sua causa: la malattia nasce dal germe, il germe dalla sporcizia, la sporcizia dal disordine o dal caos. Una successione di fatti che ricorda gli equilibri e i ritmi naturali: l’alternanza giorno-notte, il susseguirsi delle stagioni, l’alterazione dell’aria, l’inquinamento dei terreni e delle acque, le tempeste, gli uragani e le alluvioni e ogni altro sforzo della natura per  riprendersi i suoi equilibri.

Qualcosa di simili succede anche all’uomo. L’imprevedibile lo spaventa. L’esplosione di ansie, timori e paure non sono casuali e fa pensare che la causa non sia il virus, ma chi lo interpreta e racconta.

L’azione del vaccino non posso spiegarla a chi non conosce la microbiologia”, rispose un medico alla domanda di un suo paziente. Una risposta pronta servita a togliere dagli impicci il primo e a lasciare  scontento il secondo che voleva  solo sapere cosa può succedere associando il vaccino anti-covid alla malattia che l’accompagna.

In genere il medico abituato a sentirsi al di sopra d’ogni comune mortale, teme di essere sottostimato e pertanto mostra arroganza trasformando le sue deboli conoscenze in atteggiamenti patetici che generano ancor più dubbi, altre ansie e paure. Ecco dunque che gli opportunismi della politica alimentati dalla stampa giornalistica partigiana e faziosa rafforzano e consolidano perplessità e timori.

La fiducia nella scienza appare notevolmente indebolita. Durante questa pandemia, giornalisti, politici e scienziati hanno disorientato e reso dubbiosi tutti. Comunicazioni sbagliate? Può essere, ma non dimentichiamo che i valori umani e tutto ciò che interessa più intimamente l’uomo da troppo tempo sono stati sostituiti da quelli economici di pochi individui. Spontaneo è pensare ai valori che contraddistinguono la natura umana.

Perché meravigliarci delle fake news che girano tra la gente? Le persone hanno bisogno di informazioni corrette, compresi i dubbi di coloro che mostrano di non averne.

La scienza non ha nome e cognome o titoli accademici. Non è verità assoluta ne Sapienza. Più  semplicemente la scienza è frutto della ricerca, dell’esperienza o di idee che nascono da dibattiti aperti e sereni.

Se non c’è il coraggio di sostenere le proprie idee si dimostra che le idee proposte non hanno valore o non ha valore colui che le propone. Se un contradditorio esiste mi pare giusto ascoltarlo. Il resto è consequenziale.  armidochiomento@libero.it