Tutto il mondo è burla, fa dire Boito a Sir John Falstaff, ma c’è anche chi con tanta serietà e autorevolezza dice che solo l’uomo o ciò in cui si proietta l’umano suscita il riso. Questo secondo pensiero è nientemeno di Heri Bergson e pertanto non è affatto da trascurare o mettere da parte, anzi basta poco per condividerlo. Spiace per il grande Beppino che continua a dilettarci con la sua musica, ma in verità cosa è mai più comico dell’uomo? La natura, il mondo sono meraviglie che lasciano di stucco, fanno riflettere, l’uomo invece con le sue mode e ambizioni o quando ignora la sua provvisorietà diventa ciò che non è e quindi ridicolo.
L’uomo del nostro tempo avrebbe tanto bisogno di vivere di comicità più che darla. Oggi tra abbigliamenti carnevaleschi, tatuaggi, autoincensamenti, ostentazioni di benessere, sapienza, autorevolezza e voglia di arrivismo, c’è proprio da divertirci. Purtroppo però molte di queste stravaganze tendono a disturbare o invadere il campo del vicino e quindi dalla comicità si passa immediatamente a reazioni che influenzano negativamente le difese dell’organismo. Diversamente uno stato d’animo tranquillo, quieto e di buon umore giova indiscutibilmente alla salute.
Il riso fa buon sangue è un detto antico e inconfutabile, anche dalla medicina. Ci sono teorie che insegnano la risata, come fare a ridere. Il depresso purtroppo non riesce, prende sempre tutto sul serio, non crede alla contentezza, è sempre scontento, non riesce mai ad apprezzare l’altro; sembra contento solo quando è triste, melanconico, cupo, quando attorno non ha nessuno. Ciononostante non è felice, non riesce a esserlo anche se le occasioni non gli mancano.
Le ricerche fatte un po’ ovunque sul comportamento, sulle emozioni e interazioni tra mente e fisico, hanno confermato che tra corpo e mente esiste un’influenza reciproca. Lo studio di una università americana ha individuato che cellule cerebrali attraverso speciali recettori chimici presenti in molti organi, sono in contatto con i globuli bianchi che formano il sistema immunitario. Questa connessione spiegherebbe perché in alcuni individui il sistema immunitario diventi meno efficiente di altri.
Il buon umore, ridere, toglie lo stress e libera la mente. Giocare, ballare , stare in buona compagnia carica di energia, rende solidali e disponibili. Proprio ieri (da qui la voglia di dedicare un po’ di tempo a questo argomento) mi è stata data una borsa di dischetti che riproducono filmati del grande Totò e dei grandi immortali Stanlio e Olio. L’ho accettata volentieri per riassaporare ancora il piacere di qualche bella risata, ma soprattutto per donarla con amore a chi so che tiene spesso il broncio, che vive volentieri al buio in solitudine e serioso.
La qualità della vita non dipende solo dall’economia, ma anche dall’umore che ci accompagna. I nostri comportamenti e le condizioni dell’ambiente esterno condizionano notevolmente lo stato d’animo.
Gli stimoli surrenali producono cortisolo ed endorfine, sostanze chimiche che influiscono positivamente sul dolore e influenzano i livelli emotivi e gli stati d’animo.
La relazione tra l’umore e lo stato fisico è stretta. Con il riso, sostengono gli studiosi, si guariscono o migliorano la depressione, l’insonnia, la stipsi, l’asma, il mal di testa e anche qualche lieve malattia sessuale (Dr. H. Rubinstein, medico psicosomatista francese).
Dieci minuti di belle e fragorose risate al giorno sono un’ottima terapia per la salute. Come fare? Ci sono corsi e seminari che la esercitano e la insegnano, oppure basta un po’ di buona volontà.
Per i più restii, a mattino al risveglio, prima di impomatarsi, truccarsi o pettinarsi si mettano per benino davanti allo specchio e si guardino, naturalmente, con un po’ di ironia, lasciandovi andare liberamente con il pensiero. Nello specchio se guardano bene, trovano scritto Il tempo passa! e più sotto: Vivi oggi, domani potrebbe essere già tardi. Una smorfietta o risatina sarà a loro automatica. Se questo poi non dovesse bastare diano il buongiorno a chiunque incontrano, meglio con il sorriso.
Il riso è contagioso e per questo non conviene mai aspettare occasioni che crediamo migliori.
Con un po’ di volontà qualcosa si può sempre fare. Quando capita di leggere qualche allegra storiella, barzelletta o aneddoto che ci fanno muovere un sorriso, conserviamola, mettiamola da parte per rileggerla ogni tanto, proprio come facevamo quando andavamo a scuola per studiare le poesie.
La mente ogni tanto ha bisogno di di rilassarsi, di pensare a cose piacevoli, ricreative, che distraggono dalle solite occupazioni quotidiane. Naturalmente tutto con giudizio, come ricorda Carlo Cremona con questa sua storiella:
Una brava mamma preoccupata di certi sintomi irregolari presentatisi improvvisamente nelle funzioni fisiologiche di sua figlia, non eccessivamente casalinga, la portò dal ginecologo perché la visitasse …
Quando il sanitario l’ebbe visitata, la mamma gli andò incontro per sapere il referto:
“Ebbene, professore …”
“Mah”…”
Poi, stringendo il pollice e l’indice della mano a significare la piccolezza di ciò che aveva diagnosticato:
“Mah …un tantinello incinta …”
Armido Chiomento