L’ARMONIA INTERIORE di Raimondo Cardinali

Il lavoro del medico
Ho letto da qualche parte che nell’antica Cina esisteva una tradizione sanitaria per cui il medico veniva pagato se e in quanto manteneva in salute i suoi pazienti. Questa idea suggerita da Confucio, filosofo cinese (551. a.C. – 479 a.C.) venne applicata e rimase in voga per secoli. Sulla organizzazione sanitaria cinese recentemente ho ascoltato una descrizione fatta nella prima parte di un dialogo (vedi video) tratto da “La crisi!”, film (visibile su Youtube) del 1992 scritto e diretto dalla francese Coline Serreau. Un personaggio del film, un omeopata, racconta al suo amico: “Sai come funziona la Medicina in Cina? Quattro volte all’anno tutta la famiglia va dal medico e lui le cura e cioè cerca nelle persone in buona salute i punti deboli che potrebbero poi diventare poi delle malattie, le fa un po’ di agopuntura, le dà delle erbe, corregge la dieta e riequilibra l’organismo. Poi lo pagano e se ne vanno. Per loro questa è Medicina: impedire che uno si ammali. Invece se qualcuno si ammala allora è il medico che va da lui per curarlo e per quella visita non viene pagato; perché non è Medicina per loro .Per loro curare la malattia quando c’è già è come mettersi a fabbricare armi subito dopo aver dichiarato guerra oppure scavare un pozzo quando si ha sete . Bisognava pensarci prima. Perciò al medico cinese conviene che la gente stia bene, perché sono quelli che stanno bene che pagano. Gli ammalati gli portano via tempo senza farlo guadagnare e se ha troppi ammalati il medico va in rovina. E poi la gente dice: ha troppi ammalati, non è bravo, non ci andiamo. Qui è il contrario: più ammalati uno ha e più viene rispettato e più guadagna.”
Sarebbe bello avere un medico che si preoccupasse di mantenerci in salute e cercasse di allungare la nostra vita, vitalità e giovinezza. Sicuramente si insegna al medico che il suo lavoro è quello di mantenere sana la gente, ma se la gente riuscisse a restare sana e giovane cosa farà più il medico? Più salute, meno malati, meno medici. Nella attuale organizzazione, intrinsecamente, l’interesse del medico e quello dell’apparato commerciale che opera nella sanità è che la gente continui ad ammalarsi e sempre di più. E’ la stessa contraddizione che emergerebbe chiedendo alle aziende erogatrici dell’acqua pubblica di fare propaganda per il risparmio idrico: sarebbe per loro autolesionismo, meno acqua, meno importo delle fatturazioni.

La responsabilità individuale
La buona salute individuale viene lasciata volontariamente al destino e perciò, obbligatoriamente, al fai da te.
Ad una amabile persona che aveva alle spalle una nutrita esperienza di anni e anni di chemio, confidai la mia preoccupazione ad accettare la terapia chemioterapica a scopo preventivo, quella che mi era stata proposta dall’oncologo dopo un intervento al colon. Sapevo che quella persona ad un certo punto della sua vita aveva trovato beneficio con un diverso approccio alla malattia. Non ebbi il conforto di una sua risposta nel merito del dubbio che avevo esposto, ma ricordo e ricorderò sempre la frase che mi disse per farmi capire che era giunto il momento che assumessi le mie responsabilità sul da farsi, senza delegare alcuno. Disse :” Se l’aereo in cui sta volando stesse precipitando, lei preferisce essere il pilota o un passeggero?”
Mi assunsi la responsabilità per la mia salute. Fino ad allora avevo avuto un forte interesse culturale per l’alimentazione naturale e per un diverso stile di vita, ma non mi ero mai messo seriamente e rigorosamente a mettere in pratica, sperimentare e verificare le tesi per me convincenti della disciplina Lezaeta-costacurtiana. Accolsi quella tesi rispondendo al suono di quel campanello d’allarme arrivatomi in modo inaspettato con l’intervento chirurgico e soprattutto con l’esito dell’esame istologico.

Il risveglio
Sto applicando la disciplina di Lezaeta dal febbraio 2018, da quando ho incontrato un seguace della scuola lezaetiana. Ho iniziato subito a muovere i primi passi in un mondo nuovo, completamente diverso da quello che conoscevo, fino a capire il vero significato della disciplina. A lui sarò sempre riconoscente non solo per i benefici concreti che ho riscontrato sulla via del recupero della salute del corpo, ma anche perché con questo nuovo approccio alla salute, in linea con il pensiero Lezaeta-costacurtiano, mi ha aperto ancora di più la strada della ricerca del vivere in modo armonioso e sereno.
La mente e lo spirito abbisognano anche essi di “igiene”. Quindi parlare di Naturoigienismo significa trattare della pulizia esterna del corpo e delle viscere, ma anche di rinnovamento ed elevazione della mente e dello spirito.
Paracelso – medico ed alchimista svizzero (1493-1541) scriveva: “Fino a quando non conosciamo lo stato della tua armonia interiore, possiamo al massimo liberarti dalla tua malattia, in quanto è la tua armonia interiore la fonte della tua salute. Ma allorché ti libereremo da una malattia, immediatamente ti prenderai un altro malanno, poiché non è stato fatto nulla perciò che concerne la tua armonia interiore. In realtà è la tua armonia interiore che dev’essere alimentata, sostenuta, presa in considerazione.” /Raimondo Cardinali

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