L’ANIMA DELLE DISCIPLINE IGIENISTICHE NATURALI

 

Gli scritti igienisti e le esperienze dei tanti naturopati che fanno la storia delle medicine naturali racchiudono spesso dei tesori. Chi per passione, per necessità o semplice curiosità ha sperimentato l’applicazione dei cataplasma e delle pratiche idriche in generale, può confermare gli effetti ottenuti: disinfiammanti, antidolorifici, di assorbimento calorico, normalizzanti delle funzioni digestive, delle tensioni nervose e dell’umore. Sui loro meccanismi d’azione le conoscenze non sembrano però ancora soddisfacenti o quantomeno non sufficienti per spiegare i risultati ottenuti. Effetti terapeutici a volte poco significativi, ma in molti casi di notevole importanza.
Priesnitz, Kneipp, Just, Kuhne, Taddeo, Ehret, Shelton, Lezaeta, Costacurta non erano medici né scienziati, ma semplicemente degli empirici, studiosi e osservatori appassionati e attenti ai fenomeni della natura. Un fatto quando si ripete con continuità nelle stesse condizioni e modi risponde ai criteri imposti dalla scienza. Questo ho sentito dire più volte da Luigi Costacurta a proposito delle applicazioni delle sue tanto amate Discipline Igienistiche Naturali, e a ben ragione poiché con l’impiego di queste egli ha ridato la vita a molti malati dell’ultimo stadio, ha insegnato come sia possibile stare in salute senza l’ausilio di farmaci e vivere con gratitudine e amore in semplicità.
Nel complesso panorama delle medicine alternative non è mancata la presenza di medici che per loro scelta hanno preferito alla farmacoterapia lo studio della natura per poter curare la malattia con gli elementi o prodotti che essa sa offrire. Tra i nomi più importanti si riconoscono Paul Carton, Guglielmo Winternitz, Samuel Hahnemann, Max Gerson, Alexander Salmanoff, Caterine Kusmine, Alfonso Palatini. Ognuno di loro ha applicato con successo e testimoniato la propria metodologia naturale.
Attualmente a sostegno delle cure naturali o se si preferisce delle medicine naturali, altre voci o teorie non mancano, non solo, alcune di queste possono spiegare o chiarire meglio i meccanismi che hanno determinato e determinano particolari effetti curativi relativi la sfera emotiva: umore, depressione, fobie e paure.

Da MacLean alla teoria polivagale di Porges
Paul MacLean (1913-2007), medico e neuroscienziato americano ha studiato e descritto le funzioni evolutive del cervello in tre momenti:
– Cervello rettiliano, provvede alle funzioni di sopravvivenza (funzioni istintive).
– Cervello limbico, strutture che rivestono il primo cervello; ha il compito di modulare l’attività emozionale; elabora le informazioni che giungono dal mondo esterno modulate dalle emozioni visive, acustiche, olfattive e cutanee e le informazioni che giungono dall’interno viscerale; denominato anche “cervello viscerale” o “secondo cervello”.
– Cervello neocorticale, rappresenta il massimo grado di evoluzione; è denominato anche “cervello cognitivo”. La neocorteccia presenta delle invaginazioni che costituiscono le circonvoluzioni cerebrali.
Secondo questa teoria “il comportamento evolutivo del sistema nervoso centrale è passato dal comportamento rigidamente programmato a quello dipendente da strutture sottocorticali limbiche (coinvolgenti gli istinti e le emozioni). Infine ha raggiunto le strutture corticali responsabili dell’apprendimento nelle specie più evolute” (E. Marabini, Introduzione alla parapsicologia, pp. 26-34).
Alla connessione tra mente e corpo si inserisce la scoperta del secondo cervello del professore di patologia e biologia cellulare Michael Gerson (n. 1938) padre della neuro gastroenterologia.
Le scoperte di Gerson dimostrano che un’alterata funzionalità dell’intestino disturba il comportamento emozionale come l’alterazione della vita emozionale altera la funzione intestinale.
A chiarire i meccanismi che regolano queste complesse comunicazioni bidirezionali interviene la sorprendente teoria polivagale di Stephen Porges (n. 1945), psicobiologo americano.
Lo studio di Porges prende forma dalla scoperta dei tre cervelli di MacLean e dalla descrizione del sistema vagale del naturalista Charles Darwin che notò l’importanza della comunicazione bidirezionale tra periferia e sistema nervoso centrale. Per esempio, la stimolazione del battito cardiaco influisce sul cervello e, viceversa, il cervello reagisce sul cuore attraverso il nervo pneumogastrico o nervo vago.
Porgens sostiene che con l’evolversi del sistema nervoso autonomo si crea il terreno neuropsicologico delle emozioni e della sfera affettiva, elementi che formano le basi del comportamento. La qualità dei rapporti tra persone (educazione, etica, rispetto, manifestazione degli affetti, comprensione, tolleranza, muscolatura facciale, ecc.) dipende dall’ordine o disordine della comunicazione.
Da queste teorie e logiche di pensiero si deduce che tutte le strutture neurali coinvolte interagiscono con il comportamento (sistema feedback) ed è questo il modo che spiega i comportamenti positivi e negativi, l’adattamento sociale e le azioni dei mezzi naturali che favoriscono o indeboliscono la salute del corpo e la crescita interiore dell’uomo.

Effetti delle applicazioni igienistiche
È largamente risaputo che le medicine naturali prestano particolare attenzione alla dieta: modi di mangiare, qualità del cibo, composizione del pasto e digestione.
Gli esempi migliori sono rappresentati dalla dieta senza muco di Ehret e da quella degli igienisti seguaci di Shelton. Si tratta, in breve, di regimi alimentari basati essenzialmente sul crudismo vegetale (frutta, verdura e cereali integrali). La salute (normalità digestiva e mantenimento delle funzioni dell’organismo) è controllata da semidigiuni e digiuni.
In genere le discipline alternative dedicano particolari attenzioni allo stile di vita che può essere definito salutistico o di prevenzione, poiché oltre alla scrupolosità della dieta rigidamente vitalizzante si aggiunge anche l’osservanza di comportamenti di vita morale, etica e socializzante.
Nel vasto panorama dell’alternativo occupano un posto di prim’ordine gli insegnamenti di vita sana di Lezaeta Acharan e di Costacurta. Lo stile alimentare raccomandato da questa scuola igienista tiene conto delle condizioni di salute del soggetto nei casi di normale mantenimento o di malattia. Per questa ragione il naturoigienista definisce il suo modo di mangiare non semplicemente vegano o vegetariano bensì trofologico o trofoterapico, uno stile alimentare che risponde adeguatamente a qualsiasi esigenza nutritiva.
La paternità di questa metodologia appartiene al cileno Manuel Lezaeta Acharan, autore della dottrina termica che prevede nella condizione di salute l’equilibrio tra le temperature interne ed esterne del corpo e lo squilibrio nella malattia.
Lezaeta Acharan rifacendosi all’antico detto “l’uomo non si nutre con quello che mangia ma con quello che digerisce”; per ragioni anagrafiche non ha conosciuto le teorie di MacLean e di Porges, ma per conservare la salute e nei casi di malattia proponeva una serie di pratiche con gli agenti naturali insegnati dai grandi idroterapisti (Prriesnitz, Kneipp, Kuhne, ecc.). Lo scopo è lo stesso espresso dalla dottrina dell’equilibrio termico: rinfrescare le viscere per ridare calore alla pelle agendo su due direzioni: a) disintossicare, disinfiammare, decongestionare l’organismo mediante l’impiego degli elementi naturali, e b) nutrendo e rivitalizzando adeguatamente l’organismo malato o sano.
Lezaeta (1881-1959), nato e vissuto diversi anni prima di MacLean e di Porges, non conosceva le loro teorie, ma raccomandava ugualmente un’attenzione costante agli organi interessati alla digestione.
I cataplasmi di fango sul ventre, i lavaggi intestinali, le frizioni, le compresse e gli avvolgimenti umidi freddi sul corpo sono pratiche conosciute dal naturoigienista che applica saltuariamente per il suo normale benessere o ripetutamente e con costanza nei casi di infermità.
Le applicazioni di fango con terra vergine (non argilla), sul ventre o colonna consentono un migliore assorbimento del calore viscerale e al tempo stesso un’azione calmante; l’acqua stimola l’energia vitale e l’aria e la luce vivificano e stimolano l’organismo,
L’effetto sedativo e le sensazioni di benessere che si ottengono mediante l’applicazione di queste tecniche sono il risultato evidente delle azioni delle forze vitali proprie degli elementi naturali.
Si ritiene dunque che queste pratiche igieniche, interessando i circuiti afferenti vagali, entrino a far parte delle comunicazioni bidirezionali (feedback) che influiscono sulle strutture cerebrali.
Questo spiega gli esiti positivi riscontrati in molte patologie con le applicazioni delle discipline igienistiche naturali, in particolare nelle depressione, crisi di panico, tensioni nervose, partecipazione sociale, epilessia, ipertensione, tachicardia).
Questi effetti associati a un comportamento alimentare vegetariano o vegano procurano di riflesso uno stile di vita collaborativo, sereno, non aggressivo; mantiene lontano dagli eccessi e sostanze tossiche (droghe, fumo, alcool) e dalla bramosia di beni inutili o superflui.//
(Da: Naturoigienismo e spiritualità di A. Chiomento)                                                           armidochiomento@libero.it