CONSIDERAZIONI CHE SI RIPETONO

 

Riaprire tutto” è speranza di tutti. “Che torni tutto come prima” siamo anche molti a non sperarlo.

Non sono solo i virus a scatenare malattie, ma anche i disordini, gli sconvolgimenti e le disuguaglianze sociali.

In Natura tutto è ritmo. Alla luce del giorno segue il buio della notte, al caldo il freddo, alla fioritura di primavera il caldo dell’estate. Tutto questo fino a quando non ci mette mano l’uomo.

L’uomo è un animale divenuto intelligente attraverso la sua evoluzione; è capace di intendere, è razionale, conosce, sa argomentare, difendersi e offendere quando ritiene opportuno; è capace di  provvedere ai suoi bisogni fisici e intellettuali, sa andare sulla luna e su altri pianeti; riesce far crescere i pomodori in inverno e mangiare ciliegie a Natale. Sa confrontarsi con la Natura e spesso la domina. Cose straordinarie non c’è dubbio, che lo fanno sentire grande. Facilmente però confonde l’immaginazione con la realtà. Succede nei casi di alluvioni e terremoti o altri sconquassamenti climatici o come oggi nel caso del COVID-19.

La natura si voglia o no, riportandosi ai suoi equilibri si prende le sue rivincite.

Il Covid-19 è solo l’ultima delle sorprese che disturbano la vita degli umani. Non bastano le guerre, le distruzioni del territorio, le conseguenze dei processi immigratori e i crimini che caratterizzano tristemente la vita. Ora l’uomo ha a che fare anche con un virus che lo indebolisce e gli causa malattie e danni economici che lo paralizzano.

Quando la terra ospitava poche persone questi fatti non accadevano o solo raramente.

Il nostro pianeta terra con la quantità di risorse naturali che ancora possiede e la disponibilità di cibo che può ancora dare, sembra abbia raggiunto invece il suo limite. È un pianeta apparentemente finito, che sollecita nuovi comportamenti.

Oggi al mondo vivono 26 ultramiliardari che possiedono una ricchezza pari alla metà della popolazione più povera.

In questo mondo così strutturato la vita è difficile a tutti, compresi (forse) anche i 26 superpaperoni. Mettere da parte gli approfittatori e sfruttatori potrebbe bastare per cambiare il destino dei più.

Troppe parole e nessun costrutto diceva Greta Thunberg, l’attivista svedese nelle sue campagne ecologiste.

Saggio è stato l’avvertimento del Segretario generale dell’ONU Sithu U Thant rivolto a tutte le nazioni del mondo nell’anno 1969: “Non vorrei essere troppo catastrofico, ma dalle informazioni di cui posso disporre come segretario generale si trae una sola conclusione: i paesi membri dell’ONU hanno a disposizione a malapena dieci anni per accantonare le propri dispute e impegnarsi in un programma globale di arresto alla corsa degli armamenti, di risanamento dell’ambiente, di controllo dell’esplosione demografica, orientando i propri sforzi verso la problematica dello sviluppo. In caso contrario, c’è da temere che i problemi menzionati avranno raggiunto, entro il prossimo decennio, dimensioni tali di porli al di fuori di ogni nostra capacità di controllo”.

È a questo che si vuol far ritorno? Non merita tutto questo un ripensamento e un cambiamento?

                                                                                                      armidochiomento@libero.it